Oggi è un giorno particolare, in cui si è diffusa a macchia d'olio una notizia importante e davvero triste, per il fumetto, l'editoria e per chi ha conosciuto una grande persona, prima ancora che un grande editore, Sergio Bonelli che, dopo una breve malattia, è morto a Milano questa notte a soli (nel suo caso si può davvero dire) 79 anni.
Non è evidentemente momento di coccodrilli, tipo quello vergognoso fatto dal Tg5 di Mediaset oggi [ripreso probabilmente da qualche vecchio servizio anniversario su Tex, cui era dedicato l'80% del filmato, aggiunto di due informazioni (errate) su Dylan Dog di cui veniva detto che erano stati realizzati due film, quando tutti sanno che è uno solo, che patetici sono i dipendenti/servi del Nano, almeno si informassero prima di parlare....], la vita di Sergio, che ha proseguito, sviluppato, reso forte e credibile l'opera del padre Giovanni Luigi, creatore di Tex, e della madre Tea, intelligente editrice, è piuttosto nota e degna di un romanzo, quasi come quello di Tex uscito la scorsa estate.
Inoltre era da poco uscito, nella collana "Scuola di Fumetto" per i tipi di Coniglio Editore un bel libro che lo racconta e che avevo visto presentare a Riminicomix, presenti Sergio e il suo "erede" alla guida di Zagor, Moreno Burattini, eh sì, proprio quel Zagor, il suo primo personaggio di (tuttora) grande successo, che quest'anno ha festeggiato il mezzo secolo di vista editoriale. Si vedeva come Sergio tenesse a quella biografia, presentata anche in quell'occasione in modo quasi "clandestino" e uscita comunque con tante presentazioni ma con poca enfasi, tipica del personaggio.

Sergio era poco enfatico, quindi, questo ben sa chi lo conosceva, così come che era un brontolone. Quando parlava di fumetti, invece che fare come tutti, che vantano i successi, la loro opera, e promettono un futuro, vedeva crisi, raccontava i cali di vendite, si immaginava inadeguato ai nuovi tempi, sbuffava, ma sempre con la passione per il fumetto. Memorabili i suoi editoriali in occasione degli inevitabili aumenti di prezzo dei suoi albi, che cominciavano invariabilmente con quel...."cari amici, il caffè è aumentato, i giornali sono aumentati, il costo della carta è aumentato (...) ci vediamo quindi costretti anche noi ad aumentare i nostri fumetti"....come se dovesse ogni volta giustificare l'aumento del costo della vita!
Alla sua onestà (virtù che di questi tempi è rara e più che mai preziosa) alzo un calice, lui che era stato anche vittima di certi ufficiali corrotti ai tempi di Mani Pulite e che solo dopo alcuni mesi di fango gettato su di lui da parte di certa stampa non solo generalista, erano stati scoperti e poi solo dopo molti anni condannati, sentenza che ovviamente riconobbe per Sergio lo status di parte lesa e vittima di questi infedeli "servitori" dello Stato. Un'onestà totale la sua che non impediva sviste sull'attività della Casa Editrice, ma egli le ammetteva, da comandante che ha da ridire su tutto, ma si sa umanamente imperfetto, per quanto grande nocchiero.
Sergio che ha viaggiato, esplorato, assaggiato tanto della vita, e non da ricco, bensì da avventuriero come il personaggio più "suo", ovvero quel Mister No che negli primi anni duemila aveva tenuto in edicola per anni nonostante fosse ormai in perdita, proprio perchè in fondo.....Jerry Drake era lui, ha raggiunto molti suoi amici di avventure e fumetti, ma a tutti noialtri manca già tanto....
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